Si affaccia un futuro nella bioeconomia per la Vinyls di Porto Marghera. Il Gruppo Mossi & Ghisolfi – secondo fonti venete – è interessato all’acquisizione dello stabilimento veneziano della società specializzata nella produzione di Pvc, in amministrazione straordinaria dal 2009. Ieri il Tribunale di Venezia ha prorogato di altri due mesi l’amministrazione controllata, un periodo necessario ai due commissari Mauro Pizzigati e Giorgio Simeone per trovare un accordo con i potenziali acquirenti, che rappresenti non solo la soluzione migliore per l’impianto ma anche per i 132 lavoratori in cassa integrazione straordinaria a zero ore. Oltre al Gruppo Mossi & Ghisolfi interessato allo stabilimento veneto della Vinyls è l’Oleificio Medio Piave.
I sindacati, che hanno espresso soddisfazione per il lavoro dei due commissari, sono cauti, perché già nel 2010, dopo parecchi mesi di trattative con il fondo svizzero Gita per l’acquisizione in blocco dei tre stabilimenti Vinyls di Porto Marghera, Porto Torres e Ravenna, dovettero registrare un fallimento dell’accordo. Solo nel giugno del 2011, la Co.Em, società interamente controllata dal Gruppo IGS (Industrie generali Samarate), ha acquisito l’impianto di Ravenna (54 dipendenti: 38 di Ravenna, 16 di Porto Torres e Marghera) per riavviare la produzione industriale nel luglio 2012.
La vicenda della Vinyls, con la conseguenza nefasta della cassa integrazione dal 2009 per i suoi 370 dipendenti sparsi nei tre stabilimenti italiani, è balzata all’attenzione della cronaca nel 2010 in seguito a una serie di azioni eclatanti da parte dei lavoratori di Porto Torres, con l’occupazione della torre aragonese e del carcere abbandonato dell’Asinara (da febbraio 2010 a giugno 2011). Il 4 ottobre del 2012 sono stati gli operai di Porto Marghera ad occupare il campanile di San Marco a Venezia.
Ora dopo Ravenna, anche per questi ultimi sembra profilarsi finalmente una soluzione, che potrebbe essere all’insegna della chimica verde e della bioeconomia. Il primo ad annunciare l’interesse del gruppo Mossi e Ghisolfi per le aree del ciclo del cloro della Vinyls era stato lo scorso anno l’Assessore alle Attività produttive del Comune di Venezia, Antonio Paruzzolo.
Mossi & Ghisolfi, colosso industriale con un fatturato da 4 miliardi di euro all’anno, “mira a raddoppiare la sua produzione di biocarburanti di seconda generazione da 50mila tonnellate prodotte a Tortona a più di 100mila tonnellate annue. Per realizzare questi numeri, il Gruppo piemontese ha bisogno di due elementi: un’area di 50 ettari e di un bacino di manodopera di 250 operai specializzati”, aveva sottolineato l’Assessore Paruzzolo.
“La chimica verde – aveva aggiunto nella stessa occasione l’assessore alle Politiche Ambientali, Gianfranco Bettin – comincerà a diventare una realtà di eccellenza. Un’evoluzione della chimica di base ora chiusa è l’unica direzione possibile per il rilancio dell’industria a Porto Marghera”. In questo senso è stato introdotto un alleggerimento dell’iter per l’approvazione dei progetti di bonifica, previsto dall’accordo di programma siglato il 16 aprile dello scorso anno, che permetterà di riutilizzare le aree inquinate, attraverso un protocollo operativo molto più snello e perciò più rapido.
Felice Amori