Taiwan vicina alla produzione di biocarburanti a base di alghe

Taiwan è vicina alla produzione di biocarburanti a base di alghe. A renderlo noto è il Ministero degli Affari economici (MOEA) del paese asiatico, che ha pubblicato i risultati ottenuti da uno studio congiunto  condotto dall’Istituto di Ricerca tecnologica e industriale e dall’Istituto di ricerca nel settore della pesca.  Il nuovo combustibile derivato dalle alghe sarebbe non solo ecosostenibile ma anche vantaggioso dal punto di vista economico.

“Le microalghe – si legge in una nota ministeriale – hanno vantaggi molteplici: crescono velocemente, sequestrano  il carbonio e hanno un alto contenuto di lipidi”.

Taiwan ospiterebbe “ l’ambiente naturale perfetto per lo sviluppo di questa fonte di energia, che non va a competere con le risorse del territorio per la produzione agricola”, sottolinea un portavoce del MOEA.

Le prime stime fornite dallo studio taiwanese indicano la produzione iniziale di questo combustibile alternativo in 15mila litri all’anno, grazie a cui si assorbirebbero 100 tonnellate di anidride carbonica.

“Questo risultato è un punto di riferimento importante e un buon ritorno per gli investimenti  governativi sostenuti negli ultimi sei anni per il programma di Ricerca e Sviluppo di nuove bioenergie dalle alghe”, sottolinea ancora il portavoce del MOEA.

Per sostenere questo progetto di bioenergie dalle alghe,  l’Istituto di Ricerca tecnologica e industriale di Taiwan ha stipulato di recente un protocollo d’intesa con il Dipartimento Usa dell’Energia per i biocarburanti e i bioprodotti avanzati.

L’ennesima testimonianza che la ricerca di nuove energie da fonti rinnovabili investe sempre di più tutti i paesi del mondo, ma soprattutto che la partnership è la chiave di volta per aprire nuove opportunità e fare passi avanti concreti.

L’impiego delle alghe per la produzione di nuove energie è sempre più al centro dell’attenzione dei governi, perché contribuisce a superare il tema dell’impiego di colture alimentari. Gli ecosistemi marini rappresentano il 50% della biomassa globale e sono relativamente poco sfruttati. Inoltre la alghe sono in grado di produrre più biomassa per metro quadrato rispetto a quanto riescano a fare piante a rapida crescita, come ad esempio la canna da zucchero.

Gilda Giovanni

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