È tutto pronto a Dublino per il via alla Conferenza degli stakeholders europei della bioeconomia (Bioeconomy in the EU: achievements and directions for the future – potete seguirla in diretta su Twitter @bioeconomista). Nella splendida cornice offerta dal castello che domina la capitale d’Irlanda, Istituzioni, imprese e centri di ricerca provenienti da ogni angolo del Vecchio Continente si confronteranno giovedì 14 e venerdì 15 febbraio sui prossimi passi da realizzare per mettere in atto la strategia per la bioeconomia lanciata lo scorso anno dalla Commissione europea.
Proprio a Dublino si festeggerà il primo anniversario della strategia, di cui principale protagonista è la commissaria alla Ricerca, Innovazione e Scienza, Máire Geoghegan-Quinn, chiamata a fare da padrona di casa in coincidenza con la Presidenza irlandese dell’Unione europea.
“Negli oceani esiste un grande potenziale per la scoperta di nuovi organismi, molecole e materiali, che possono essere utilizzati in campo biomedico, alimentare ed energetico, come ad esempio principi terapeutici e nutritivi”. A sostenerlo è Ilaria Nardello, una ricercatrice italiana a cui è stato affidato il coordinamento del Programma nazionale irlandese di ricerca nel campo della biotecnologia marina. Un progetto ambizioso, inserito in un’articolata strategia nazionale – ci dice Nardello – “che ha l’obiettivo di utilizzare le risorse marine per potenziare l’economia irlandese e ha comportato un investimento di circa 120 milioni di euro di fondi pubblici per la ricerca e lo sviluppo in tutte le aree del marino, nel periodo 2007-2010”.