In Italia si comincia a parlare seriamente di bioeconomia. L’ultima occasione è stata offerta da un seminario che si è tenuto lo scorso 9 maggio a Massa Marittima, organizzato dalla Fondazione Arare dell’ex presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, con la partecipazione di esperti, accademici, imprenditori e politici. Tra questi Paolo Bortolozzi, relatore al Parlamento europeo della Comunicazione sulla bioeconomia.
Proprio Bortolozzi nel suo intervento ha sottolineato come il settore della bioeconomia sia stimato oggi in Europa in 2000 miliardi di euro e dia lavoro a 22 milioni di persone. Si tratta perciò di un’area su cui investire con forza per generare lavoro e nuovi posti di lavoro. La Commissione europea stima inoltre che per ogni euro investito nei settori della bioeconomia oggi si possa generare un valore aggiunto di 10 euro entro il 2025.
A Massa Marittima si è discusso di come l’Italia possa agganciare questo sviluppo grazie all’uso intelligente delle risorse biologiche e rinnovabili, provenienti dalla terra e dal mare, finalizzato ad uno sviluppo industriale ed energetico ecologicamente e socialmente sostenibile. La Commissione europea sta sostenendo infatti un processo decisionale volto a tradurre in atti normativi coordinati una strategia indirizzata all’innovazione per una crescita sostenibile dell’economia continentale, rendendola più efficiente e competitiva, con un positivo e significativo impatto sui livelli occupazionali.