Bioeconomia: il rilancio italiano passa da Massa Marittima

platea.jpgIn Italia si comincia a parlare seriamente di bioeconomia. L’ultima occasione è stata offerta da un seminario che si è tenuto lo scorso 9 maggio a Massa Marittima, organizzato dalla Fondazione Arare dell’ex presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, con la partecipazione di esperti, accademici, imprenditori e politici. Tra questi Paolo Bortolozzi, relatore al Parlamento europeo della Comunicazione sulla bioeconomia.

Proprio Bortolozzi nel suo intervento ha sottolineato come il settore della bioeconomia sia stimato oggi in Europa in 2000 miliardi di euro e dia lavoro a 22 milioni di persone. Si tratta perciò di un’area su cui investire con forza per generare lavoro e nuovi posti di lavoro. La Commissione europea stima inoltre che per ogni euro investito nei settori della bioeconomia oggi si possa generare un valore aggiunto di 10 euro entro il 2025.

A Massa Marittima si è discusso di come l’Italia possa agganciare questo sviluppo grazie all’uso intelligente delle risorse biologiche e rinnovabili, provenienti dalla terra e dal mare, finalizzato ad uno sviluppo industriale ed energetico ecologicamente e socialmente sostenibile. La Commissione europea sta sostenendo infatti un processo decisionale volto a tradurre in atti normativi coordinati una strategia indirizzata all’innovazione per una crescita sostenibile dell’economia continentale, rendendola più efficiente e competitiva, con un positivo e significativo impatto sui livelli occupazionali.

Continue reading

La bioeconomia salverà il mondo? La missione è possibile. Al museo dei bambini di Roma

BIOPROMLa Bioeconomia salverà il mondo? È il tema proposto dalla mostra che sarà inaugurata il 12 Aprile a Explora, il museo dei bambini di Roma.

Ricercatori ed esperti di musei e science centres europei – Austria, Estonia, Germania, Italia e Gran Bretagna – hanno collaborato al progetto, finanziato dal 7° Programma Quadro della Commissione europea.

“Mission possible” è una mostra interattiva che verrà inaugurata a Roma, prima tappa del tour europeo per far conoscere la Bioeconomia al grande pubblico.

Continue reading

Un governo che guarda al futuro. Puntando sulla bioeconomia

palazzo chigiRiuscirà l’Italia ad avere un governo? La missione sembra impossibile. Prima delle elezioni, paventando quanto poi si è avverato, ovvero l’ingovernabilità del paese, abbiamo anche espresso il sogno di avere come ministro dello Sviluppo economico, Catia Bastioli, Ceo di Novamont. Subito dopo la stessa Bastioli è stata inserita da Michele Santoro (questo ovviamente ci fa piacere) in un suo ipotetico governo di alto profilo. Il ministero che Santoro ha assegnato a Bastioli è quello dell’Ambiente. Il che fa emergere bene come la nostra visione dell’ambiente e della bioeconomia sia di traino dello sviluppo economico ma anche sociale del paese. Nel giochino del nuovo possibile governo si stanno cimentando un po’ tutti gli organi d’informazione.

Proviamo così anche noi de Il Bioeconomista a proporre un governo di alto profilo per il paese, che abbia nella propria agenda politica tra le priorità lo sviluppo della bioeconomia e dell’occupazione.
Continue reading

È il giorno della bioeconomia italiana a Bruxelles

porto torres bioraffineria matrìcaÈ il giorno della bioeconomia italiana a Bruxelles. Nella sede del Parlamento europeo si terrà oggi il convegno “BioPlastics: A case study of Bioeconomy in Italy in the light of Horizon 2020”, promosso dal Kyoto club con il patrocinio del nostro ministero dell’Ambiente.

Obiettivo: illustrare come l’Italia stia delineando una strategia capace di dare un nuovo impulso al potenziale di innovazione del paese e di sviluppare il settore della bioeconomia.

L’adozione di misure ”market pull” che incentivano la produzione e l’utilizzo di prodotti biodegradabili da materie prime rinnovabili ha dato vita ad importanti investimenti in tecnologie innovative e bioraffinerie (come quella di Porto Torres gestita da Matrìca, la joint venture tra Versalis-Eni e Novamont attiva nel campo della chimica verde, nella foto) e sta generando ricadute positive per l’intera società in termini di riduzione dei rifiuti e di introduzione di criteri di sostenibilità nelle scelte di consumo dei cittadini. Attraverso la presentazione dell’esempio italiano, la conferenza intende dimostrare che l’efficienza delle risorse non rappresenta soltanto un’esigenza strategica per l’Europa, ma anche una vera e propria opportunità dal punto di vista economico, capace di rilanciare la crescita in aree affette da profonda crisi.

Continue reading

Geoghegan-Quinn da Dublino: ”Voglio una Europa alla guida non al seguito nella bioeconomia”

geoghegan-quinn.jpg“Voglio una Europa alla guida e non al seguito nella bioeconomia”. Questo il messaggio che lancia da Dublino Màire Geoghegan-Quinn, la commissaria europea alla Ricerca, all’Innovazione e alla Scienza. In veste di padrona di casa nella sua Irlanda, Geoghegan-Quinn ha voluto sottolineare l’impegno della Commissione Barroso a sostenere in ogni ambito la realizzazione della bioeconomia, definita tout court “l’economia del ventunesimo secolo”, supportando l’implementazione di strategie a livello regionale e nazionale in tutto il Continente, ma soprattutto impegnandosi per un coordinamento e una maggiore coerenza delle politiche europee. In questo senso la conferenza sulla Bioeconomia di Dublino ha offerto l’occasione per lanciare l’Osservatorio sulla Bioeconomia, a cui verrà affidato il compito di monitorare quanto viene realizzato nei singoli paesi, oltre che di raccogliere dati sull’evoluzione dei diversi mercati di riferimento.

 
Continue reading

Il secondo mandato di Obama è bio-based

secondo mandato obamaBarack Obama ha giurato per il suo secondo mandato. Nel discorso inaugurale pronunciato a Washington ha toccato tutti i temi del dibattito politico americano: economia, sanità, cambiamenti climatici (un punto su cui ha insistito molto e che invece era rimasto in secondo piano durante la campagna elettorale), armi da fuoco, diritti civili di donne, gay, immigrati e minoranze. “L’America è in ripresa, un decennio di guerre sta finendo, l’economia sta ripartendo. Ora più che mai dobbiamo agire insieme come una nazione, un popolo. Le nostre possibilità sono illimitate”.

Saranno quattro anni in cui l’America cercherà di spingere sull’acceleratore della ripresa economica. E a contribuire alla spinta sarà certamente il piano della Casa Bianca per la bioeconomia. A sottolineare quanto Obama crede alle enormi potenzialità dell’economia bio-based  è arrivata nei giorni scorsi la sua scelta di confermare capo del Dipartimento dell’Agricoltura, Tom Vilsack, uno dei pochi ad essersi salvato dalle modifiche apportate dal presidente al suo secondo gabinetto.

Continue reading

La bioeconomia tra Krugman e il fiscal compact

krugmanIl sostegno alla crescita della bioeconomia in Europa è conciliabile con il fiscal compact? È possibile sostenere la crescita dell’economia con una politica economica vincolata per i prossimi vent’anni  all’obiettivo di riduzione del debito di circa 50 miliardi all’anno (certo, con variazioni a seconda che si avvii o meno la tanto attesa ripresa)?

Queste domande ci piacerebbe potessero fare il proprio ingresso nella campagna elettorale italiana. Per trovare risposte da tutti gli schieramenti. Perché se in tanti oggi corrono (a parole) a (ri)scoprire Paul Krugman, il premio Nobel per l’economia che da sempre è critico con la politica europea di austerità e di mantenimento della stabilità dei prezzi, in quanto politica recessiva, è ancora vivo nella mente il ricordo dell’approvazione da parte del Parlamento lo scorso luglio (360 voti a favore alla Camera) del “Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria”. In poche parole: il fiscal compact, che ha reso costituzionali vincoli durissimi per le economie e i bilanci nazionali.

Continue reading

Il piano irlandese per la bioeconomia punta sulle risorse marine

mare irlandese“Negli oceani esiste un grande potenziale per la scoperta di nuovi organismi, molecole e materiali, che possono essere utilizzati in campo biomedico, alimentare ed energetico, come ad esempio principi terapeutici e nutritivi”. A sostenerlo è Ilaria Nardello, una ricercatrice italiana a cui è stato affidato il coordinamento del Programma nazionale irlandese di ricerca nel campo della biotecnologia marina. Un progetto ambizioso, inserito in un’articolata strategia nazionale – ci dice Nardello – “che ha l’obiettivo di utilizzare le risorse marine per potenziare l’economia irlandese e ha comportato un investimento di circa 120 milioni di euro di fondi pubblici per la ricerca e lo sviluppo in tutte le aree del marino, nel periodo 2007-2010”.

L’Irlanda, presidente di turno dall’Unione europea, è uno dei paesi che si è già dotato di un Piano nazionale per la bioeconomia. In questa intervista ne approfondiamo i punti essenziali, per scoprire come “nonostante un clima di grandi incertezze legate ad una fortissima crisi finanziaria, l’Irlanda continua a scommettere sul sistema innovazione e sulla ricerca come fattori di sviluppo economico”.

di Mario Bonaccorso

Continue reading

Tecnologia made in Germany per i biocombustibili ucraini

avangardSi sa, il business è business. E a questo deve aver pensato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, più che al rispetto dei diritti civili in Ucraina e all’ex premier, Julia Timoshenko, che resta in carcere. Ricorderete che partì proprio da Merkel l’idea di boicottare l’Ucraina ai recenti campionati europei di calcio (tenutisi proprio in Polonia e Ucraina). Dicevamo, il business è business e così la Germania, messi da parte gli scrupoli estivi, intende aiutare l’Ucraina a stabilire la propria produzione di biocombustibili nel 2013. È quanto rende noto il ministero ucraino per le Politiche agricole e l’alimentazione (minagro.gov.ua), diffondendo una dichiarazione di Juergen Keinhorst, rappresentante del ministero federale tedesco per l’Ambiente intervenuto a un recente meeting economico ucraino-tedesco. Secondo Keinhorst, la Repubblica federale tedesca è pronta a investire in progetti piloti nel settore in Ucraina.

Continue reading

Il Canada si prepara alla sfida della bioeconomia

foresta canadeseIl Canada si prepara alla sfida della bioeconomia. Nel paese nordamericano è nata BEN (BioEconomy Network), una nuova rete intersettoriale della bio-based economy, che si pone l’obiettivo di sostenere politiche mirate di carattere finanziario e ambientale in grado di capitalizzare il potenziale emergente dei prodotti bio-based nel mercato globale. In parole più chiare: BEN vuole dare impulso a un settore che già oggi in Canada vale 86,5 miliardi di euro, oltre il 7% del Prodotto interno lordo, per far crescere l’economia e creare nuovo occupazione.

Continue reading