La bioeconomia tra Krugman e il fiscal compact

krugmanIl sostegno alla crescita della bioeconomia in Europa è conciliabile con il fiscal compact? È possibile sostenere la crescita dell’economia con una politica economica vincolata per i prossimi vent’anni  all’obiettivo di riduzione del debito di circa 50 miliardi all’anno (certo, con variazioni a seconda che si avvii o meno la tanto attesa ripresa)?

Queste domande ci piacerebbe potessero fare il proprio ingresso nella campagna elettorale italiana. Per trovare risposte da tutti gli schieramenti. Perché se in tanti oggi corrono (a parole) a (ri)scoprire Paul Krugman, il premio Nobel per l’economia che da sempre è critico con la politica europea di austerità e di mantenimento della stabilità dei prezzi, in quanto politica recessiva, è ancora vivo nella mente il ricordo dell’approvazione da parte del Parlamento lo scorso luglio (360 voti a favore alla Camera) del “Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria”. In poche parole: il fiscal compact, che ha reso costituzionali vincoli durissimi per le economie e i bilanci nazionali.

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